ANDRÉ KERTÉSZ
TIRES / VISCOSE
Tra i protagonisti della street-photography al fianco di autori come Henri Cartier-Bresson e Robert Frank, l’ungherese André Kertész ottiene la cittadinanza americana nel 1943, potendo così esercitare il mestiere di fotografo negli Stati Uniti. Celebre per le istantanee che esprimono l’irresistibile vitalità della città e delle persone che la popolano, realizza i suoi più importanti lavori su commissione l’anno successivo. Nel pieno della guerra fotografa prima per la celebre rivista ‘Fortune’ la fabbrica di pneumatici Firestone, impegnata a rifornire le truppe al fronte, poi gli stabilimenti della American Viscose Corporation, concentrandosi sul rapporto tra uomo e macchina e sulla ricerca per la produzione di una fibra artificiale. Rarissimi e inediti, questi reportage evidenziano i tratti tipici del lavoro di Kértesz: i dettagli di un filo o di una mano al lavoro sono trattati come preziose nature morte.
Mostra prodotta in collaborazione con la Médiathèque de l’architecture et du patrimoine e Diaphane nell’ambito di Usimage 2019.
Sede della mostra
Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna
Casa Saraceni
Via Luigi Carlo Farini, 15
BIOGRAFIA
Nato a Budapest nel 1894, André Kertész riceve in dono la prima macchina fotografica nel 1912. Quando nel 1914 viene arruolato nell’esercito austro-ungarico, porta con sé l’apparecchio. Le fotografie riprese al fronte rappresentano il punto di partenza della sua formazione artistica. A differenza di altri fotografi di guerra, Kertész si concentra sulla vita quotidiana dei soldati più che sulle azioni militari. Le delicate immagini dei momenti di tregua o persino di serenità, lontano dagli aspetti più crudi del conflitto, segnano una rivoluzione nell’utilizzo della fotocamera.
Nel 1925 si stabilisce a Parigi, dove lavora per varie riviste europee. La città, le architetture, le strade, gli abitanti si rivelano per lui soggetti formidabili, ispirandogli un approccio che lo renderà celebre come pioniere della street photography.
Nel 1936, assunto dall’agenzia Keystone, si trasferisce a New York. Allo scoppio della seconda guerra mondiale, la sua carriera vive una battuta d’arresto: a causa delle origini ebraiche non può tornare in Europa e al tempo stesso è guardato con sospetto dal governo americano per il suo passaporto ungherese. Alla fine della guerra si ritrova isolato dalla comunità artistica, ma decide di fermarsi negli Stati Uniti e guadagnarsi da vivere come fotografo.
Per circa vent’anni il suo nome resta nell’ombra, finché nel 1964 John Szarkowski, curatore del MoMA, gli dedica un’esposizione che dà nuovo impulso al suo lavoro. Negli anni settanta e ottanta viene invitato dai maggiori musei internazionali, con personali a Parigi, Tokyo, Londra, Stoccolma, Budapest e Helsinki.
Poco prima di morire, nel 1984, Kertész dona i propri negativi e archivi alla Francia. La Médiathèque de l’architecture et du patrimoine custodisce oggi oltre 100.000 negativi, oltre a provini a contatto, una parte della biblioteca e la nutrita corrispondenza del fotografo.
American Viscose Corporation, Marcus Hook, Pennsylvania, 1944 Donation André Kertész, Ministère de la Culture (France), Médiathèque de l’architecture et du patrimoine, diffusion RMN-GP
Sede della mostra
Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna
Casa Saraceni
Via Luigi Carlo Farini, 15
Costruito nei primi anni del XVI secolo, è tra gli edifici di maggiore interesse del Rinascimento a Bologna. Storica residenza della nobile famiglia Saraceni, oggi è uno spazio espositivo articolato e versatile che ospita mostre temporanee, oltre a essere sede della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna.